DIAMO I NUMERI: cosa è partito per l’Ucraina nelle prime TRE spedizioni. Organizziamo il QUARTO MEZZO.

Sono passate due settimane lavorative, per la precisione 11 giorni di calendario oggi, dall’avvio della raccolta di generi alimentari e prodotti di prima necessità da spedire in Ucraina a sostegno della popolazione in fuga dalla guerra e dei centri di accoglienza sul confine polacco: sono successe tante cose, abbiamo spinto di ora in ora l’asticella degli obiettivi più avanti ed è giusto dare un riscontro preciso e puntuale, tramite i canali ufficiali, a tutti coloro che hanno contribuito, fidandosi di noi.
Chi ci segue sui social o ha avuto modo di parlare con il nostro personale sa che questa campagna di beneficenza è iniziata come qualcosa di umile, privato e circoscritto ai contatti e alle conoscenze personali e dirette di dirigenza e dipendenti.
L’obiettivo era di riempire il furgone di Arek, fornitore polacco della General Ricambi, con tutto ciò che Steel Service avrebbe acquistato direttamente e raccolto con la partecipazione di altre aziende amiche di Codogno, Castiglione d’Adda e Somaglia.
Da un passaparola informale tra dipendenti, amici e parenti iniziato lunedì 28 febbraio nel pomeriggio, ci siamo dovuti organizzare, già poche ore dopo, per far girare un messaggio WhatsApp ufficiale che garantisse che l’iniziativa fosse seria e fornisse i contatti per chi volesse verificare di persona.
Questo perché il tam-tam era già iniziato e le prime telefonate di chi voleva accertarsi che non fosse una bufala iniziavano già ad arrivare.
Certo, non ci aspettavamo che un’iniziativa virtuosa, ma comunque circoscritta, si trasformasse in un miracolo di generosità in grado di coinvolgere tutto il territorio della bassa lodigiana.
Martedì 1° marzo, primo giorno di raccolta ufficiale, ci siamo ritrovati ad improvvisare un servizio ad orario continuato per non fermare la fila ininterrotta di persone che veniva al nostro stabilimento di via Molinari a donare ciò che poteva: pochi pacchi pasta, borse e scatoloni di spesa, bancali di brioches!
Con le donazioni delle prime ore abbiamo riempito il furgone di Arek, che poteva portare 4 bancali (circa 600kg), e abbiamo intercettato un altro mezzo di ritorno in Polonia – un tir semi vuoto – su cui sono stati caricati altri 12 bancali di beni di prima necessità.
In meno di 10 ORE, DUE MEZZI, 16 BANCALI con oltre 2’000 litri acqua, quasi 2’500 kg di pasta, 3475 latte di legumi e 1496 di polpa di pomodoro, 1477 scatolette di tonno, 474 confezioni di briosche – solo per dirne alcuni.
Per non parlare delle persone intervenute: quasi in 300 in un giorno e mezzo, dei quali una ventina si è fermata fino alle 20:30 di martedì per dare una mano a smistare, inventariare, inscatolare e imbancalare. Qualcuno è tornato anche il giorno dopo e ci ha dedicato l’intera giornata per finire di smistare.
Sì, perché alle 18 di martedì è partito il primo mezzo, quello con 12 bancali, il mercoledì mattina all’alba si è avviato anche Arek col suo furgone caricato la sera precedente, ma in magazzino ci erano rimasti ancora tantissimi pacchi, buste e scatoloni da sistemare. Mercoledì sera, a conti fatti e pallet preparati, ci siamo ritrovati con altri 27 bancali pronti per la spedizione.
Una mole di beni, raccolti in solamente un giorno e mezzo, poco più di 15 ore.
Abbiamo, allora, riaperto la raccolta e martedì 8 marzo abbiamo fatto partire il terzo mezzo per l’Ucraina: un bilico carico di 42 pallet e, come è successo la prima volta, la generosità è stata tale che abbiamo beni per organizzare una QUARTA SPEDIZIONE.
Nel frattempo, tra giovedì notte e venerdì, i primi due mezzi sono arrivati a destinazione, ma le condizioni sul confine polacco e in Ucraina si sono aggravate, così, a differenza di quanto era stato disposto all’inizio, i nostri mezzi non si sono fermati sul confine, ma sono entrati in territorio ucraino raggiungendo i principali centri urbani dove si affollano gli ucraini in fuga diretti al confine.
Di seguito l’inventario di quanto è già stato spedito e le foto dello scarico dei primi due mezzi.